Il famoso fisico Ettore Majorana – nato il 5 agosto 1906 – scompare nel 1938 in circostanze misteriose. Certo Rolando Pelizza – nato nel 1938 – dichiara di averlo incontrato nel 1958 in un monastero italiano. Da lì, sarebbe nata un’amicizia e una collaborazione per la progettazione di una macchina dalle seguenti virtù:
Annichilimento della materia Riscaldamento della materia Trasformazione della materia Traslazione della materia
Andiamo subito ad analizzare la documentazione messa a disposizione dallo stesso Rolando Pelizza, a dimostrazione della sua collaborazione con il fisico Ettore Majorana, dopo la scomparsa di quest’ultimo.
Parte Prima
13-3-2023
Le tre foto
Vengono pubblicate tre foto, attribuite a Ettore Majorana: la prima fatta risalire al 1976, la seconda al 1986 e la terza al 1996. Queste foto mostrano una persona dell’età stimabile fra i 20/25 anni.
Viene dichiarato che “la macchina di Majorana, attraverso la quarta fase di sviluppo, consente di ringiovanire un corpo umano fino all’età di 21 anni, senza effetti collaterali”. A riprova di ciò viene esibita una foto, attribuita a Majorana e fatta risalire al 2006, che mostra un uomo molto vecchio. E dopo il ringiovanimento vengono portate come prove le tre foto. Qui siamo di fronte non solo a un controsenso, ma anche all’assurdo e al ridicolo.
In poche parole: un uomo molto vecchio diventa giovane nell’anno 2006, ma appare già giovane nella prima foto del 1976 (anno in cui il vero Majorana avrebbe avuto 70 anni).
La Perizia fotografica-antropomorfica
La Perizia fotografica-antropomorfica del dott. ing. Michele Vitello del 16 dicembre 2016.
Viene messa a confronto una fotografia del vero Majorana e una del presunto Majorana. Vengono eseguiti tre tipi diversi di analisi.
1. Per quanto riguarda il volto: “… una possibilità media pari all’81% che i volti appartengano allo stesso soggetto”.
2. Per quanto riguarda il volto: “… una possibilità media pari al 74% che i volti appartengano allo stesso soggetto”.
3. Per quanto riguarda il volto: “… una possibilità media pari al 78% che i volti appartengano allo stesso soggetto”.
Penso che ci sia abbastanza da sostenere che il soggetto in questione (presunto Majorana) nella foto, sia un sosia. E ciò senza dover ricorrere alle fantasiose teorie ‘clonistiche’ del prof. Malanga.
Il filmato
Viene presentato un breve filmato fatto risalire al 1996, in cui si vede il presunto Majorana giovane, assieme a Rolando Pelizza. Due cose colpiscono subito.
1. Viene riproposto per il presunto Majorana il controsenso temporale che abbiamo già analizzato (vide supra).
2. L’aspetto del Pelizza è quello di un uomo anziano, non certo di 58 anni, come il Pelizza aveva nel 1996. Possiamo stimare l’età del Pelizza verso gli 80 anni, infatti, a confronto basti vedere l’aspetto del Pelizza nell’intervista rilasciata il 23 ottobre 2017 per la trasmissione Voyager di Rai 2. Ciò ci porta a dichiarare che il filmato – fatto risalire al 1996 – è stato realizzato, probabilmente, nel 2016.
Le 14 lettere
Vengono pubblicate le quattordici lettere (dal 25-02-1964 al 25-10-2006) intercorse tra il presunto Majorana e il Pelizza.
Viene richiesto dal sig. Alfredo Ravelli, in data 28 gennaio 2015, un parere grafologico della Perito Grafologo Sala Chantal che mette a confronto la ‘lettera’ del presunto Majorana (sette pagine in fotocopia) e lettere del vero Majorana, giungendo alla conclusione che “hanno caratteristiche grafologiche molto simili/uguali”, infatti, se andiamo a vedere la tabella conclusiva di confronto, troviamo parametri uguali, ma anche simili e uno diverso. Tale perizia, come viene presentata, non esclude la possibilità che un abile falsario possa aver imitato la calligrafia.
Viene anche comparata la fotocopia (in sette pagine) della ‘lettera’ del presunto Ettore Majorana con l’autentificazione in originale sul retro di ciascuna pagina, sempre da parte del presunto Ettore Majorana e la dichiarazione, datata 7 dicembre 2001, sempre del presunto Majorana. La Perito dichiara che “detta lettera è stata sicuramente vergata dalla mano del sig. Majorana Ettore” [?]. Certamente è stata vergata dalla mano della stessa persona, cioè dal falsario, come andiamo a dimostrare.
Quella che c’interessa è la lettera datata 8-1-2006.
Estrapoliamo: “… il Priore ha insistito affinché faccia una foto per ricordare questo giorno e il mio aspetto…”.
Si riferisce alla foto di un uomo molto vecchio, il presunto Majorana di 99 anni e poco prima di effettuare l’esperimento della traslazione, cioè il ringiovanimento del corpo umano fino all’età di 21 anni. Anche qui ritorna il controsenso temporale che abbiamo visto rispetto alle tre foto e al filmato.
E ancora: “…sai bene che fra qualche giorno compio i cent’anni…”.
Qui siamo di fronte all’incredibile. Il vero Majorana è nato il 5 agosto 1906… la lettera è datata 8 gennaio 2006. Ora io sfido chiunque sano di mente a scrivere una lettera in cui dice che fra pochi giorni fa il compleanno quando invece mancano ancora otto mesi. Esistono solo due ipotesi.
1. Se la lettera fosse stata scritta dal vero Majorana dell’età di 99 anni, la frase c’indurrebbe a ritenere che il Majorana fosse incapace d’intendere e volere, ma leggendo la lettera appare evidente che è stilata da un uomo dalla mente lucida.
2. Guardiamo attentamente la data: 8-1-2006. Per chi non lo sapesse negli Stati Uniti si usa mettere prima il mese e dopo il giorno. In tal caso ci si riferirebbe all’1 agosto 2006 e allora si giustificherebbe la frase “…fra qualche giorno compio i cent’anni…”, infatti, il vero Majorana li avrebbe compiuti dopo quattro giorni. Ma cosa significa tutto ciò? Significa che ‘qualcuno’ di madre lingua inglese-americana ha prodotto il testo e poi ha commesso un errore... nella versione in italiano si sono dimenticati di invertire l’8 con l’1.
Nota.
Rolando Pelizza, in data 11-01-2006, risponde alla lettera datata 8-1-2006. Cosa significa? Significa che al Pelizza è stato consegnato – da ‘qualcuno’ – il testo della “sua lettera” e che lui lo ha semplicemente trascritto, quasi certamente senza neanche sapere il contenuto della lettera dell’8-1-2006... anche perché avrebbe risposto dicendo pressapoco così: “Caro Majorana, perché dici che il tuo compleanno è fra pochi giorni, quando ci vogliono ancora otto mesi?”.
La mia dichiarazione.
Scartando la prima ipotesi, rimane solo la seconda e se l’ipotesi è solo una, necessariamente deve essere la verità. E da qui nasce la mia dichiarazione.
Le lettere sono state fatte da un falsario e le tre fotografie e il filmato sono attribuibili a un sosia del Majorana. Pertanto ritengo che le lettere siano state fatte nell’arco di un breve periodo (fine 2014 inizio 2015), attribuendo date false. Sarebbe facile scoprire tutto ciò, analizzando le lettere originali per quanto concerne l’invecchiamento della carta e dell’inchiostro usato. Analogamente, ritengo che le tre foto e il filmato siano stati fatti nell’arco di un breve periodo (inizi 2016), attribuendo date false.
Nota.
Il prof. Erasmo Recami – fisico di fama internazionale e biografo ufficiale di Ettore Majorana – in un’intervista a Voyager ha espresso delle riserve sull’autenticità delle lettere attribuite al Majorana, comprese quelle a lui scritte (in data 24-12-1996 e in data 20-12-2000), ovverosia da parte del falsario. Ovviamente l’insigne professore, essendo il biografo ufficiale di Ettore Majorana, non poteva riconoscere che quelle lettere fossero state scritte dal Majorana, ma dovette accettare le pressioni fatte da ‘qualcuno’ per quanto concerne le date attribuite alle due lettere.
Le tre domande-chiave
Questa truffa mediatica è stata di certo eseguita dal Pelizza assieme al suo entourage, ma perché l’hanno eseguita? Inoltre chi l’ha orchestrata? E perché?
La prima risposta.
Al di là di tutte le polemiche, al di là della mancanza di testimoni e prove certe, al di là delle evidenti contraddizioni, rimane certo che Rolando Pelizza è stato un uomo perseguitato, incolpato ingiustamente e così via. Ebbene la mia esperienza m’insegna che se fosse stato un truffatore o un folle, nessuno lo avrebbe preso in considerazione e invece è stato perseguitato dai “poteri forti”, perché? C’è una sola risposta: aveva in mano qualcosa di veramente importante e pericoloso.
E cosa dire del suo entourage? Delle brave persone che, però, riportano delle assurdità (mi riferisco alle lettere, alle foto e al filmato), sembra quasi che vogliano screditarsi. Qualcuno potrebbe dire che si tratta di un gruppo di ‘matti’, non lo credo proprio, basti ascoltare le interviste rilasciate e si vede subito che non si tratta di persone incapaci d’intendere e di volere, anzi sono delle persone lucide e mi sembra anche con un certo spessore morale.
La domanda da porsi è perché il Pelizza e il suo entourage si sono prestati a questo gioco? Non certo per truffare la gente, le truffe si chiamano tali perché vengono fatte bene e questa non è una truffa… è la presentazione di un’assurdità. E allora? Sono stati pagati da ‘qualcuno’ per auto-screditarsi? Penso sia poco probabile. Sono stati forse ricattati da qualcuno? Potrebbe essere.
La seconda risposta.
Dunque chi è quel ‘qualcuno’ che ha orchestrato questa truffa mediatica? In poche parole, chi ha scritto il copione e fatto la regia? Prima di rispondere a questa domanda dobbiamo ricondurci a ciò che abbiamo detto.
‘Qualcuno’ di madre lingua inglese-americana ha prodotto le lettere, ma per una – quella datata 8-1-2006 – ha commesso un errore: nella versione in italiano si sono dimenticati di invertire l’8 con l’1.
Si osservi che falsificare delle lettere non è facile, ma ancor più difficile è trovare un sosia; ci vogliono mezzi, cioè una certa “organizzazione” e dato che la manipolazione viene con grande probabilità dagli Stati Uniti, a me viene in mente solo un’organizzazione in grado di operare fuori da proprio territorio nazionale e con queste possibilità: la C.I.A. Ma se la mia ipotesi è corretta perché la C.I.A. avrebbe dovuto costruire questa truffa mediatica?
Digressione temporale allo scopo di rispondere alla terza domanda.
Sotto stessa ammissione di Rolando Pelizza veniamo a conoscenza che nel 1976 il funzionamento della macchina (prima fase – annichilimento della materia) era a punto e che lui decide di riunire le persone che riteneva più vicine: Pietro Panetta, Antonio Taini, Mario Calvi e Massimo Pugliese. Quest’ultimo, a insaputa del Pelizza, apparteneva ai Servizi Segreti Italiani, all’epoca comandati dal gen. Santovito e asserviti a quelli americani (C.I.A.). Pertanto possiamo dire che il Pelizza era controllato dalla C.I.A. che, ovviamente, voleva impossessarsi della macchina a fini bellici. Ma il Pelizza resiste, non vuole rivelare nulla sul potere distruttivo della macchina, il suo animo è rivolto alla vita, alla sola generazione di energia per scopi umanitari. In altre parole, la macchina non doveva essere utilizzata come arma.
In seguito, secondo il Pelizza, nel 1982 viene realizzata la seconda fase (riscaldamento della materia) della macchina e la terza (trasformazione della materia) nel 1992.
Secondo il Pelizza la quarta fase (traslazione della materia) della macchina viene raggiunta nel 2006 e in merito scrive: “…che lui accettasse di seguire spontaneamente quelli che volevano portarci via entrambi”. Il riferimento ai Servizi Segreti americani (C.I.A.) è palese, però non sappiamo se Pelizza ha veramente frequentato Majorana, oppure se ha operato unicamente con i suoi collaboratori. Da un punto di vista prettamente operativo poco importa… importa invece sapere quale energia la macchina è in grado di sprigionare. A detta dello stesso Pelizza la macchina è in grado di liberare un’energia molto più potente di quella nucleare… parla di antimateria. E parla di una formula… il vero segreto che la fa funzionare.
Il segreto che fa funzionare la macchina riguarda l’interazione che avviene tra l’energia che viene densificata nella macchina e l’operatore.
Che si tratti di antimateria è da escludere. Nella fisica moderna l’unica forza in Natura che possa produrre la potenza indicata dal Pelizza e ciò che i fisici chiamano “monopolo magnetico”, un termine a mio avviso inesatto perché è piuttosto una nuova particella elementare diversa da quelle che si possono trovare nella materia ordinaria e che può esistere anche in forma libera nello spazio vuoto dell’universo.
Rispetto a questa mia visione scientifica, la definizione “monopolo magnetico” non è corretta, poiché siamo di fronte a una nuova particella da intendere come la risultante dell’elettro-magnetismo. Da lì ho coniato il termine “unipolo electrom”, una particella che possiede una sola carica (electrom) e che dall’unione di più particelle – tra le quali non ci sono spazi vuoti – si genera l’atomo electrom. E dall’unione di più atomi – tra i quali non ci sono spazi vuoti – si genera il flusso continuo o “luce connettiva”.
N.B. – Molto probabilmente questo tipo di energia è stato studiato e utilizzato da ricercatori scientifici come Nicola Tesla, Pier Luigi Ighina e altri.
La terza risposta.
Siamo dunque giunti alla terza risposta, al perché la C.I.A. avrebbe dovuto inscenare questa farsa. Dobbiamo tenere presente che la scienza negli ultimi ottant’anni ha fatto passi da gigante. Nell’ambito della fisica moderna sono riusciti a realizzare quasi completamente le fasi di cui parla il Pelizza, infatti, per quanto concerne la quarta fase sono riusciti a smaterializzare oggetti, rimaterializzandoli a lunga distanza e a smaterializzare un topo, rimaterializzandolo a venti centimetri di distanza. Ecco quindi che le quattro fasi non sono per niente il sogno di un visionario. Ma ciò crea un problema: con un piccolo equipaggiamento si potrebbe utilizzare, a fini bellici, un’arma d’immenso potenziale, un pericolo per le Nazioni del mondo. E qui, secondo la mia ipotesi, subentra la C.I.A.
Ipotesi di un ricatto
Come fare per sapere se ci sono altre persone che nel “perfetto anonimato” hanno realizzato la macchina? Bisogna gettare un’esca e vedere chi abbocca. Mi spiego meglio.
Secondo la mia ipotesi la C.I.A. avrebbe potuto ricattare il Pelizza solamente adducendo questo tipo di motivazione: nell’ambito della sicurezza internazionale accettare di prestarsi a questa manipolazione e nel caso non avesse accettato, il suo Maestro avrebbe potuto avere dei seri problemi.
Ma chi ha abboccato? Un ragazzo di nome Oscar Valente che ha costruito la macchina e che al giorno della sua messa in opera è stata sequestrata dagli “uomini in nero”.
Parte Seconda
20-3-2023
In questa seconda parte della nostra indagine andremo ad analizzare, ulteriormente, certi aspetti di questa vicenda e ne sveleremo altri.
Una considerazione
Fino a ora abbiamo dimostrato la truffa mediatica sulla macchina di Majorana-Pelizza e ora rileviamo che in internet ci sono degli articoli in cui si contesta la validità delle due perizie: quella della Perito Grafologo Sala Chantal del 28 gennaio 2015 e quella fotografica-antropomorfica del dott. ing. Michele Vitello del 16 dicembre 2016. Non posso di certo entrare nel merito della validità di queste due perizie perché non sono un esperto in materia, ma nella perizia della dott.ssa Sala Chantal rilevo un errore dal punto di vista concettuale e un’apparente dimenticanza.
Come il lettore attento avrà notato, nella frase “Detta lettera è sicuramente stata vergata dalla mano del sig. Majorana Ettore” faccio seguire un punto interrogativo tra parentesi quadra, poiché mi chiedo come la Perito Grafologo possa scrivere ciò, dato che la comparazione viene fatta comparando la fotocopia (in sette pagine) della ‘lettera’ del presunto Ettore Majorana con l’autentificazione in originale sul retro di ciascuna pagina, sempre da parte del presunto Ettore Majorana e la dichiarazione, datata 7 dicembre 2001, sempre del presunto Majorana. Pertanto la frase, concettualmente corretta, avrebbe dovuto essere: “Detta lettera è sicuramente stata vergata dalla mano di colui che si firma Majorana Ettore”.
Ma c’è di più! Si dichiara che il sig. Alfredo Ravelli, in data 28 gennaio 2015, chiede un parere grafologico della Perito Grafologo Sala Chantal e alla fine del parere grafologico, sotto la firma della Perito Grafologo, troviamo la seguente dicitura: “Casanova Lonati, 28 gennaio 2015”. Però, tale dicitura è stata scritta nei caratteri Times New Roman (differenti da quelli presenti nel parere grafologico), identici a quelli presenti nel verbale di giuramento perizia stragiudiziale, in data 8 aprile 2015, in cui troviamo scritto: “La grafologa Sala Chantal… la quale esibisce la relazione che precedere da lei effettuata in data 28 gennaio 2015 e chiede di poterla asseverare in giuramento”. Pertanto sembra che la data sia stata aggiunta dall’addetto del tribunale, commettendo un errore, ovverosia inserendo la data di richiesta del parere grafologico, invece della data di conclusione della perizia, che doveva essere apposta dalla grafologa prima della sua firma, ma che non c’è! Ora mi chiedo come un Perito Grafologo possa scordarsi di apporre la data di conclusione della sua perizia… ai posteri l’ardua sentenza.
Ciò che si sa per certo
Fino agli anni ottanta, Rolando Pelizza raccontava che la macchina l’avrebbe avuta da un soldato tedesco, in ritirata dopo il 1945. Era una menzogna. In seguito cambiò versione e sulla scena apparve un misterioso professore… che prese il nome di Ettore Majorana.
Nel 1973 viene realizzata una macchina in grado di annichilire la materia e nel 1976 il governo italiano inizia a interessarsi a quegli esperimenti. L’allora governo Andreotti, nel novembre del 1976, autorizza il professor Ezio Clementel, presidente del CNEN (Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare), a effettuare una serie di esperimenti per analizzare gli effetti e la natura di quell’energia a fascio.
Il professor Clementel, uno dei più eminenti scienziati del panorama nazionale e internazionale, ordina quattro prove e tutte hanno esito positivo. In pratica, quella che è un’arma di incredibile potenza… nell’uso civile può trasformarsi nel motore termico di una centrale che, a costi bassissimi, può produrre infinite quantità di energia elettrica. Ma di questa scoperta tutti i governi dell’epoca impongono il segreto sulla sperimentazione e nessuno, almeno ufficialmente, ne viene a conoscenza.
Nel 1984 il giudice Carlo Palermo dedica centinaia di pagine alla misteriosa macchina, affermando che è alla base di un intricato traffico di armi. La storia coinvolge Rolando Pelizza e un ex colonnello del Sifar e del Sid, Massimo Pugliese, che lo ritroviamo nel gruppo di Pelizza.
Nel 1996 si costituisce, con il diretto appoggio logistico-finanziario del Vaticano, la Fondazione Internazionale Pace e Crescita, a Vaduz, nel Liechtenstein. Il Presidente è il professor Nereo Bolognani che sostiene di disporre della tecnologia della macchina. Ma il gruppo di Pelizza dichiara che il Bolognani è soltanto un loro conoscente e che quella tecnologia appartiene unicamente a loro… e per essere più precisi a Rolando Pelizza, colui che ha materialmente costruito la macchina.
Nel 2002 il professor Bolognani mette in liquidazione la Fondazione Internazionale Pace e Crescita e va a vivere vicino a Roma.
Chi era Nereo Bolognani?
Dopo che il professor Nereo Bolognani era andato a vivere vicino a Roma entra in contatto con tre miei amici: Vittorio de Leo (deceduto), A. M. e A. P. (tuttora viventi).
Il professore afferma di essere stato allievo del fisico Franco Rasetti (10 agosto 1901 – 5 dicembre 2001), uno del gruppo dei “Ragazzi di via Panisperna” (Ettore Majorana, Emilio Segrè, Edoardo Amaldi, Bruno Pontecorvo), capeggiati da Enrico Fermi.
Una testimonianza
Tra il professore e i miei amici nasce un rapporto di solida amicizia e, nell’arco di una frequentazione durata più di dieci anni, si confida con loro: sostiene che sulla base di certe “formulazioni teoriche” di Ettore Majorana, riuscì a trovare la loro base scientifica nel 1958 (lo stesso anno indicato dal Pelizza); parla dell’uso della macchina, degli esperimenti condotti nel 1973 e di quelli nel 1976 e rivela che la macchina è stata divisa in quattro parti… e che ciascuna di esse venne consegnata a una persona di sua fiducia per essere assemblata al momento giusto.
E se fosse?
Si potrebbe ipotizzare che altri hanno costruito la macchina, forse quella presentata nei video, in internet, oppure un’altra, ma di pari virtù. Ma chi sarebbero questi altri? Prima di tutto dobbiamo tenere presente che la macchina può funzionare solo se si conosce la formula... il segreto. Ma chi può conoscere la formula? E soprattutto utilizzarla? Solo degli esseri molto evoluti, chiamiamoli ‘guardiani’, ‘controllori’ o come dir si voglia, ossia delle persone pronte a tutto in caso di emergenza di fronte alla morte del pianeta... pronte a spazzare via il ‘virus’ che lo sta contaminando.
Addendum
Mi è stato segnalato un articolo di replica a questa mia indagine sulla macchina…
Il soggetto in questione esordisce dicendo: “Premettiamo che tale articolo è pubblicato su un sito di occultismo e satanismo...”.
Il termine “occultismo”, anche se generico (il termine esatto è “esoterismo”), si potrebbe pure accettare ma “satanismo” proprio No! Ho pubblicato più di quaranta libri nel campo dell’esoterismo e mi sono occupato di tutte le principali Tradizioni esoteriche, ma il satanismo non è una Tradizione esoterica e non m’interessa...
Il soggetto in questione afferma: “Iniziamo col dire che nella pagina dell’articolo campeggia in bella mostra un simbolo satanico della stella rossa a cinque punte rovesciata...”.
Il soggetto in questione non sa nulla sul simbolo del Pentacolo diritto e rovescio… in esoterismo indica la direzione delle correnti energetiche: rivolta verso l’alto e di colore blu si riferisce all’elemento acqua e al Culto dei Profondi (si veda il mio libro intitolato Antichi Dei), mentre rivolta verso il basso e di colore rosso si riferisce all’elemento fuoco (si veda il mio libro intitolato Vecchi Ctoni), che poi sia stato assunto dai cosiddetti “satanisti” a me poco importa.
Il soggetto in questione afferma: “Spulciando il sito di codesto individuo notiamo apertamente manifesti a Satana oltre a contenuti dichiaratamente massonici”.
Certo che ci sono contenuti dichiaratamente massonici, essendo io, il Capo Internazionale della Massoneria Egiziana (M.E.A.P.R.M.M.) ma i manifesti a Satana dove sono? Forse, il soggetto in questione, si riferisce ai tre Manifesti di Baphomex che, però, nulla hanno a che vedere con il satanismo, basti leggerne il contenuto.
Il soggetto in questione dichiara: “… saprebbe che riguardo alle foto da lui citate mostrano Majorana nella sua età reale e mai ringiovanito…”.
Nella foto e nel filmato, fatti risalire al 1996, appare un uomo giovane (il presunto Majorana), ma che avrebbe 90 anni. In poche parole: il Majorana sarebbe rimasto dall’aspetto giovane fino all’età di 90 anni (o forse fino ai 100). Porto ad esempio mia nonna che è arrivata all’età di 101 anni e che da sempre ne mostrava molti di meno (era uno di quei pochi casi eccezionali), però intorno ai 90 anni ne dimostrava sui 65-70, non certamente giovane come appare il presunto Majorana nel filmato... ritenere che un novantenne possa apparire così giovane è l’equivalente di volermi far credere che esistono gli elefanti rosa che volano nell’aria, mi dispiace ma non ci credo proprio!
Il soggetto in questione dichiara: “... passa in rassegna a suo dire a smontare le perizie iniziando dalla perizia antropometrica, che lui chiama ‘ANTROPOMORFICA’... Ogni commento è superfluo”.
Si! Ogni commento è superfluo perché si può anche usare il termine “antropomorfico”, anche se poco usato. Inoltre, come si può leggere dal mio articolo, io non smonto le due perizie, anzi le accetto. Vediamo l’esempio della Perizia fotografica-antropometrica: di fronte a una perizia che attesta – in sintesi – che la possibilità media che i volti appartengano allo stesso soggetto varia dal 74% all’81%... io dico che, secondo me, si tratta di un sosia perché non siamo di fronte a una percentuale alta... 98% o più.
Il soggetto in questione dichiara: “Ci fa sorridere inoltre che non solo ha cambiato l’età di Majorana ma addirittura quella di Rolando certificata quando era in vita oltre ogni ragionevole dubbio!”.
Se è vero quello dichiarato in internet, cioè che Rolando Pelizza è nato nel 1938, il calcolo mi sembra facile, almeno per chi sa far di conto: dal 1938 al 1996 (cioè al filmato), sono trascorsi 58 anni.
Il soggetto in questione dichiara: “Ancora una volta un errore, infatti lui parla di 14 lettere ma in realtà sono 15”.
Peccato che siano proprio 14, infatti, nella presunta quindicesima, del 05-08-1996 con la dicitura “Foto e lettera”, non c’è nessuna lettera bensì solo una dedica, ma qui bisogna almeno sapere che differenza intercorre tra una dedica e una lettera.
Il soggetto in questione dichiara che mi faccio molte domande e che mi do delle risposte. È ovvio che mi faccia molte domande e formuli qualche ipotesi, poiché in questa vicenda, di certo, c’è ben poco.
E così via a elucubrare… prosegue nelle sue fabulazioni! E quindi mi sembra inutile continuare perché non voglio infierire e soprattutto non voglio spendere altro tempo a commentare le dichiarazioni del soggetto in questione, sarebbe come “sparare sulla Croce Rossa”.
Aggiungo solo che questo è un evidente tentativo – tra l’altro fatto male – di screditarmi, dichiarando che le mie sono affermazioni deliranti… lascio alle persone sane di mente giudicare.
Commento finale
Si può indurre la follia nell’essere umano? Sì! Distorcendo le sue capacità cognitive e percettive. Far credere nell’assurdo porta la mente in una distorsione spazio-temporale… si genera la mente distopica.
Un esempio di tal genere lo possiamo rilevare analizzando il mio scritto (vide supra).
La replica da parte di un fantomatico staff (“fantomatico” perché si tratta di individui che non hanno neanche il coraggio di firmarsi) alla mia indagine sulla macchina di Majorana-Pelizza dimostra, inequivocabilmente, la fenomenologia di cui andiamo a trattare.
Passando sopra alla profonda ignoranza dimostrata nel definire il mio, come un sito di satanismo e anche passando oltre alle diffamazioni rivoltemi, rileviamo una netta deficienza cognitiva e culturale (ad esempio l’incapacità di distinguere tra una lettera e una dedica) oltre a una grave distorsione percettiva (vedasi il filmato del presunto Majorana in cui si vede un uomo giovane ma che si vuol far credere che abbia 90 anni). Qui, i soggetti in questione credono veramente che l’uomo nel filmato abbia 90 anni… siamo di fronte a un caso di distopia mentale.
Appare evidente che si tratta di fanatici religiosi che hanno eletto a divinità una macchina, infatti la chiamano la “macchina di Dio” e, ovviamente, non sono in grado di esibirne il prototipo.
Ciò che è inquietante è la sparizione, dopo poche settimane, del mio articolo dalla ricerca in internet (Macchina di Majorana: Frank Ripel svela la truffa mediatica) e per farlo riapparire ho dovuto ripubblicarlo su LinkedIn (Smascherata la truffa mediatica sulla Macchina di Majorana-Pelizza) e tale tipo di sparizione l’ho notata anche per altri articoli che criticavano, con cognizione di causa, l’intera ingarbugliata vicenda e le assurde presunte prove portate sull’identificazione del Majorana (vedasi ad esempio il filmato).
Allora mi chiedo: siamo di fronte a un “sistema di predatori mediatici” che vanno a caccia di menti deboli (facilmente manipolabili) per qualche fine oscuro? Penso che qualche Giudice italiano dovrebbe dare avvio a una indagine di polizia per appurare che cosa stia succedendo.