16. Las Terrenas: a) by night, b) maratona, c) Frank Ripellunedì 27 febbraio 2012 ― domenica 4 marzo 2012 ― mercoledì 7 marzo 2012
Vivere a Las Terrenas...
16.a. Las Terrenas by night
lunedì 27 febbraio 2012
Chi arriva a Las Terrenas non può non visitare il Barrio Gringo – rock bar – gestito da un fantasmatico D.J.
16.b. Las Terrenas, maratona
domenica 4 marzo 2012
Ogni anno si tiene la maratona a Las Terrenas. Anche il nostro Francis Fide vi ha partecipato.
16.c. Las Terrenas, Frank Ripel
mercoledì 7 marzo 2012
Le tre foto-simbolo di Frank Ripel.
Frank Ripel sul go-kart
Frank Ripel nella granja 15. Antichrist’s toursabato 4 febbraio 2012
Decidiamo di intraprendere un tour che ci condurrà in alcune località della Repubblica Dominicana.
Partiamo da Las Terrenas e ci dirigiamo a El Limon, nei cui pressi c’è la spiaggia del Moron.
Durante il pomeriggio ci rechiamo nella località balneare chiamata Las Galeras, una fantasmagorica cittadina in cui veniamo a conoscere Walter, una persona simpaticissima, un italiano che vi risiede e che gestisce una pizzeria. Per chi dovesse recarsi a Las Galeras raccomandiamo l’incontro con Walter, il quale vi fornirà tutte le informazioni necessarie per quanto riguarda questa fantasmagorica cittadina.
Il giorno seguente riprendiamo il nostro viaggio alla volta di Playa Rincon. Durante il pomeriggio raggiungiamo Samaná (capoluogo della penisola di Samaná della Repubblica Dominicana) e alloggiamo in un noto albergo – Hotel Chino – gestito da cinesi. Il proprietario dell’albergo acconsente a custodire la nostra jeep per i due giorni che dovremo trascorrere a Sábana de la Mar. La sua gentilezza è tale che la jeep verrà custodita gratuitamente. Il giorno seguente, durante la mattina, prendiamo il traghetto che ci condurrà a Sábana de la Mar. Dopo un viaggio di un’ora e mezza giungiamo nel porticciolo della cupa cittadina. Veniamo prelevati dagli autisti di moto-taxi e portati in una località a circa dieci chilometri. Giunti a destinazione, accediamo alla residenza. La residenza in montagna dell’Anticristo
Due giorni dopo decidiamo di far ritorno a Las Terrenas. Prendiamo la barchetta che ci porterà, cento metri più avanti, al traghetto che ci permetterà di arrivare a Samaná. Giunti a Samaná riprendiamo la nostra jeep e poco prima di arrivare a Las Terrenas facciamo una sosta a Punta Portillo. Qui troviamo quella che, a nostro dire, è la più bella spiaggia della Repubblica Dominicana. El Portillo: spiaggia e mare
El Portillo: vista mare
El Portillo: palme
Arrivati a Las Terrenas completiamo il nostro tour. Da un punto di vista magico possiamo dichiarare che nella Repubblica Dominicana esistono due poli energetici naturali. Il primo si trova a Las Terrenas ed è di carattere elettrico, mentre il secondo si trova a Caño Hondo (Sábana de la Mar) ed è di carattere magnetico.
La residenza al mare dell’Anticristo
Giro a Las Terrenas in kart
14. La pianta perdutamercoledì 1 febbraio 2012
![]() L’isola in cui si trova Haiti e la Repubblica Dominicana è un frammento di una delle sette isole di Atlantide. Su questo frammento si trova la pianta di potere che gli antichi Dei (Lomariani) donarono agli Yperborei, ai Muriani, ai Lemuriani e agli Atlantidei, affinché essi potessero aprire “le porte della percezione”.
Dopo la fine di Atlantide, gli antichi Maya scoprirono la pianta di potere e per proteggerla dai profanatori misero per ogni pianta un campo di forza (membrana di energia naturale trasparente) ed un Guardiano (guerriero maya di color oro con dettagli rossi, fatto della stessa energia della membrana). In pratica, il Guardiano proiettava una membrana trasparente all’altezza dello stomaco d’ogni sacerdote maya e tale membrana fungeva da contenitore energetico per il potere della pianta. Nel caso qualcuno – esterno alla discendenza dei Maya – si fosse impossessato del segreto della pianta, il contenitore energetico si sarebbe negativizzato.
Squarciare i Veli dello Spazio e del Tempo
Il 6 maggio 1981 mi venne dettata una comunicazione che riguarda gli Antichi (Lomariani). Questa la comunicazione: «Eppure c’è una Droga che squarcia i Veli dello Spazio e del Tempo, una Droga il cui nome è nascosto, nascosto sotto un altro nome. Qualunque cosa tu farai pur di possedere questo Elisir. È il Grande Segreto degli Antichi, è il Segreto che ti può elevare sino al più alto dei Cieli o sprofondare nel più profondo degli Inferi. Ma in ogni caso tu sarai sempre un Dio, un Dio potente e temuto, e nessuno oserà alzare la mano su di te, poiché tu possiedi lo Scettro del Doppio Potere. I Saggi sanno dove cercare e cosa cercare, ma non occorre perché il Tempo è passato».
Sono trascorsi trent’anni e qualcosa sta accadendo… in una città (Sábana de la Mar) della Repubblica Dominicana si trova una montagna e su di essa cresce la pianta di potere.
L’alleato dell’ultimo sacerdote maya
Il 12 ottobre 2011 giunsi nella Repubblica Dominicana e immediatamente venni catturato dall’alleato dell’ultimo sacerdote maya, morto diciassette anni prima. Al terzo giorno della mia permanenza, la mia percezione, per alcuni secondi, subì un radicale cambiamento… vidi al posto di Richard un’altra persona e così capii che la mia percezione era stata manipolata. Ciò che non capivo era come fosse possibile che al posto di Richard vedessi un altro ente… di ciò non esisteva testimonianza nei libri di Carlos Castaneda.
Jenifer
La risposta al mio quesito arrivò verso la fine d’ottobre quando conobbi Jenifer che mi raccontò di suo nonno, iniziato al segreto della pianta di potere.
Mi raccontò che all’età di dieci anni le venne somministrato un liquido tratto da una pianta che cresce a Sábana de la Mar, in un luogo sacro in cima ad una montagna. Da quel momento iniziò a vedere un’entità che le faceva paura (l’alleato di suo nonno).
La sua prima esperienza fu quella di vedere, seduto al posto del nonno, un essere dalle lunghe mani e dai grandi denti. Questo dato mi permise di capire l’esperienza che avevo avuto… un alleato può manifestarsi in qualsiasi posto, anche coincidere con una persona fisica.
Poi, mi disse che l’ingestione del liquido le aveva prodotto un senso di freschezza nella zona sopra l’ombelico (mi ricordai che per tre giorni consecutivi avevo avuto la stessa percezione, la percezione della presenza del contenitore).
Inoltre, mi raccontò una vicenda in cui venne coinvolta in un incidente automobilistico… nel momento dell’impatto l’alleato del nonno si materializzò all’interno del veicolo per salvarle la vita.
Infine, mi raccontò come morì il nonno. Gravemente ammalato non riusciva a morire e allora venne chiamata la sua maestra che, operando magicamente, gli fece espellere il potere della pianta… potere materializzatosi in una forma che venne gettata in mare, e così il nonno poté morire.
L’azione dell’Arca dell’Alleanza Celeste
L’Arca dell’Alleanza Celeste ha trasmutato le membrane e i Guardiani di tutte le piante di potere che si trovano sulla montagna. I Guardiani e le membrane delle piante sono stati trasmutati in energia alchemica (theerium platinato plasticizzato intensificato). Ora, i Guardiani maya appaiono come dei guerrieri extraterrestri (di colore platino con dettagli azzurri). Inoltre, l’Arca dell’Alleanza Celeste ha trasmutato il mio contenitore e quelli presenti in alcuni miei discepoli.
Le tre sfere e le tre entità
Il Trasferitore – strumento energetico creato dall’Arca dell’Alleanza Celeste – ha creato tre sfere azzurre (theerium liquido azzurro intensificato). La prima congloba la seconda e la seconda congloba la terza. A queste tre sfere si collegano tre entità che rappresentano: la morte, la vita e l’immortalità. La prima entità è una donna nera (entità di theerium platinato intensificato di colore nero); la seconda entità è un cavaliere bianco (entità di theerium platinato intensificato di colore bianco) che indossa un’armatura color bianco e che regge con la mano destra una lancia; la terza entità è un essere androgino azzurro (entità di theerium platinato intensificato di colore azzurro) che indossa una tunica di colore azzurro e che reca sul capo una corona di stelle.
La terza entità comunicò a Tixian il seguente messaggio: «Dominando (trascendendo) la Morte e trascendendo (dominando) la Vita si accede al Sacro Mistero dell’Eternità. Questo è il Sapere e il Potere racchiuso nella Pianta dei Lomariani. Quel sapere che appresero Adamo ed Eva nel Giardino di Eden. Ora, anche se la pianta scomparisse dalla Terra, il suo sapere e il suo potere non andrebbe perduto, poiché racchiuso nella profondità delle tre entità. Solo trascendendo gli opposti (il mistero delle due Colonne) si arriva al terzo segreto: l’Eternità, il Tempio senza tempo. Entrando nel Tempio e sedendosi sul Trono si entra in contatto con l’Arca dell’Alleanza Celeste: la Fonte dell’Eternità».
L’insegnamento che se ne trae
La pianta di potere è l’albero della conoscenza del bene e del male, ma in questo primo albero è contenuto l’albero della vita e nel secondo è contenuto l’albero dell’immortalità. Il primo albero rappresenta la sapienza della morte, il secondo rappresenta la sapienza della vita e il terzo rappresenta il potere dell’immortalità. Pertanto la pianta di potere racchiude il triplice segreto: morte, vita, immortalità… ma nel triplice segreto vi è un segreto.
Il segreto del triplice segreto
Il segreto del triplice segreto è quello dell’atemporalità, l’interruzione del flusso del tempo che va dal passato (morte) verso il futuro (vita). Solo trascendendo gli opposti – la morte e la vita – si arriva al terzo segreto: l’eternità.
L’immagine del triangolo ci illumina: il vertice a sinistra rappresenta il passato (morte), il vertice a destra il futuro (vita) e quello in alto il presente (immortalità). Se dal vertice superiore del triangolo tracciamo una verticale verso il basso, intercettiamo il centro del lato alla base. È questa l’interruzione del flusso del tempo… la sequenza morte-immortalità-vita.
L’esperienza dell’atemporalità
Il 15 dicembre 2011 sperimentai, per circa ventiquattro ore, l’interruzione del flusso del tempo, l’atemporalità. La comprensione del segreto del triplice segreto mi permise di spostare il contenitore dalla zona sopra l’ombelico nella zona dell’ombelico. Quindi sperimentai uno stato di distacco totale dal mondo: il mio essere era totalmente privo di qualsiasi interesse di tipo umano, perfino il movimento e il parlare comportavano uno sforzo. Si può dichiarare che sperimentai il Nirvana – quiescenza della mente – del Buddha, lo stato dell’immobilità, l’eterno presente, l’atemporalità.
Scalare la Montagna Kadath
Infine, il mago sull’Altipiano deve scalare la Montagna Sacra (Kadath). E nel farlo incontrerà una serie di difficoltà. Giunto in cima vedrà il Grande Castello ed entrando in esso riceverà nel contenitore – collocato all’altezza del centro ombelicale – la triplice sfera azzurra (theerium liquido azzurro intensificato) nella seguente sequenza: la prima sfera (morte) congloba la seconda (immortalità) e la seconda congloba la terza (vita).
13. L’arresto di Brufalo, l’uomo delle banane, l’americano impazzitodomenica 1 gennaio 2012 – domenica 15 gennaio 2012 – mercoledì 25 gennaio 2012
Nella seconda metà di dicembre decidiamo di ritornare, in pullman, a Sosúa. Dopo un viaggio durato circa cinque ore giungiamo nella ridente cittadina della Repubblica Dominicana.
13.a. L’arresto di Brufalo
domenica 1 gennaio 2012
Verso la fine di dicembre, Francis mi porta a vedere il bar che gestiva, in società, con il dottor Brufalo (per questioni di riservatezza lo chiameremo così), bar al quale dovette rinunciare per mancati guadagni.
Nel locale troviamo Nick, il nuovo socio del dottor Brufalo. E Nick, tutto agitato, racconta a Francis che aveva già sborsato ben 5.000 euro dopo il primo mese di attività (si consideri che la paga-base mensile nella Repubblica Dominicana è di circa 150 euro) e che non aveva guadagnato neanche un centesimo… Ahimé! Anche Francis ci aveva rimesso del denaro, la bellezza di 5.000 euro.
In poche parole, il dottor Brufalo accalappiava le persone, indicando un’attività, e con la scusante di essere un bravo procacciatore di clienti pretendeva il 50% dei guadagni. In pratica, il dottor Brufalo costituiva società solo ‘sulla parola’ e non su documenti scritti, la cosa decisamente mi puzzava… e allora decisi di mettere in azione l’organizzazione (S.S.). Feci una telefonata… e pochi minuti dopo mi giunse la seguente e-mail:
Ciao Frank, La persona in questione ha bazzicato molto in Svizzera (2003) dove ha ancora una officina meccanica. Risulta ancora iscritto. Nella Repubblica Dominicana ha fatto richiesta nel 2007 (##/##/2007) al Nr.(exp) ##-##### (### #####) ##/##/2007 “###### del Caribe - Compra venta y construccion ## ####### #########” (Registro Nr. ######). Si spaccia per dottore, ma non lo è. Non risulta iscritto in nessun albo professionale in qualità di agente immobiliare o agente finanziario (Italia). Ha ancora l’indirizzo in Svizzera: Carrosserie F. ####### (CH-###.#.###.###-#) ################ ## - 8618 Oetwil am See. Questo è l’ultimo indirizzo in Svizzera. La ditta è ancora attiva. È stato furiere negli Alpini (1972-1973). Ha avuto qualche assegno andato male, però è stato depenalizzato con il D.L. Molti dubbi sulla sua professionalità quale consulente finanziario. Le sue conoscenze si limitano al sentito dire, letto, invettività e rapporti con persone molto inventive e poco raccomandabili. Comunque aspetto il rapporto completo della sua attività in Repubblica Dominicana. Soprattutto con quali mezzi vive. Un abbraccio, ####### Alla sera del 31 dicembre il dottor Brufalo – nel suo bar pronto a festeggiare il Capodanno – viene prelevato dalla polizia dominicana e messo in stato di fermo per essere interrogato… non si può dire che l’Anticristo non abbia il senso della giustizia.
L’Anticristo (la Grande Bestia 666)
13.b. L’uomo delle banane
domenica 15 gennaio 2012
Durante la nostra permanenza a Sosúa ci rechiamo nella spiaggia principale della ridente cittadina. Dopo aver noleggiato delle sdraio e degli ombrelloni ordiniamo delle pigna-coladas. Dopo un po’, vicino a noi, passa un uomo con un cesto di banane sulla testa. Si ferma vicino a me e io, conoscendo i prezzi, gli dico: «Diez (dieci) pesos dos (due) bananas». E lui risponde: «No! Veinte (Venti) pesos dos bananas». Pertanto gli rispondo: «Y en tonces, cometelas tú (E allora, mangiatele tu)». Il venditore di banane, imperterrito, si gira e se ne va.
Il giorno seguente, e così per altri due giorni, si verifica la stessa situazione con le stesse frasi, sia da parte mia sia da parte del venditore di banane.
Al quinto giorno, il venditore di banane si avvicina a me, gli dico sempre la fatidica frase e lui mi dà due banane per dieci pesos, che tra l’altro non avevo. Sorridente, mi lascia le due banane e se ne va.
Morale della favola: «Chi la dura, la vince».
L’uomo delle banane
13.c. L’americano impazzito
mercoledì 25 gennaio 2012
Poco prima di partire per Las Terrenas ci accade un fatto incredibile. Verso le due di notte, mentre stiamo colloquiando di argomenti esoterici, sentiamo bussare alla porta. Una persona ripete, continuamente, la frase: «No problem». Capiamo che si tratta dell’inquilino della porta accanto – ubriaco o drogato – e, sempre attraverso la porta, gli diciamo di andarsene. Questi, però, continua a battere insistentemente, sproloquiando frasi incomprensibili. Ad un certo momento Francis, irritato della situazione – che si stava ormai protraendo da una decina di minuti – impugna il suo macete ed apre la porta. L’americano impazzito gli si avventa contro, spingendo con la pancia sulla punta del macete; Francis allenta la presa per non squartarlo e rapidamente lo afferra per un braccio sbattendolo fuori.
Pensiamo che la storia, seppur incredibile, sia finita lì, ma ci sbagliamo… verso le tre e mezza di notte sentiamo battere fortemente sulla porta. Richard si accorge, guardando dalla finestra, che in strada c’è una camionetta della polizia. Allora realizziamo che l’americano impazzito si era rivolto a dei poliziotti. Sentiamo che qualcuno, sul pianerottolo, sta parlando con l’americano e deduciamo che si tratta di un poliziotto, appostato per vedere se Francis sarebbe uscito dalla porta con il macete in mano. Ovviamente facciamo l’unica mossa fattibile: Francis telefona alla polizia dicendo che un americano impazzito, ubriaco o drogato, ci sta molestando. Il poliziotto sul pianerottolo sente la telefonata di Francis e capisce che l’americano è soltanto un ubriacone, e quindi decide di andarsene.
Per inciso: la furbizia dei poliziotti dominicani è commovente, si appostano di nascosto dietro le porte pronti ad intervenire, ma posteggiano la camionetta sotto l’abitato in bella vista.
Francis (macete-man)
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